Giurista, economista, filosofo, fu politicamente vicino alle idee illuministiche che animarono la
Repubblica Partenopea del 1799; al ritorno dei Borboni fu costretto all'esilio a Parigi e a Milano; critico nei confronti dell'astrattismo giacobino, espresse le sue osservazioni sull'esperienza politica vissuta nel lucido
Saggio storico sulla rivoluzione napoletana (1806).