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Giovane finanziere, in una perlustrazione fu ucciso da uomini della banda di Salvatore Giuliano; è stato insignito di medaglia d'argento al V.M. alla memoria. |
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(Testo)
Su questo sentiero, dove oggi Vi trovate a passare, il 30 Giugno 1948 la raffica di mitra di un fuorilegge della banda Giuliano, uccideva il giovane militare della Guardia di Finanza, Vincenzo Mazzarella, caduto nell'adempimento del dovere. Le insenature e le calette di questo territorio, che hanno reso famosa la riserva naturale, nascosero mille anni fa le navi dei corsari saraceni ma anche le imbarcazioni dei contrabbandieri fino a pochi anni or sono. I sentieri che segnano le montagne e le grotte che coltivavano la civiltà dell'uomo preistorico furono per lungo tempo rifugio di briganti e ospitarono il bandito Giuliano. Lo Zingaro è oggi testimonianza di uno straordinario rapporto fra uomo e natura che ha consentito a questi luoghi di restare inalterati nel tempo. Le operose famiglie che lo abitarono conoscevano e stimavano il giovane finanziere casertano al quale si sentivano legate dalle comuni origini contadine. Quel giorno, alle sette e trenta del mattino, tacquero le aquile e i falchi che popolavano il cielo dello Zingaro. Questa roccia, davanti alla quale sostate, è stata per oltre cinquant'anni muta testimone del sacrificio di Vincenzo Mazzarella. Oggi lo ricorda. |
foto EDC
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