Discendente da una famiglia originaria del trevigiano (Avogadri), fu camerlengo del marchese Niccolò III d'Este all'inizio del XV sec.
Nel 1405 promosse la ricostruzione della chiesa di S.Giuliano a poca distanza da una precedente già intitolata al santo e distrutta alla metà del secolo XIV. È difficile riprodurre fedelmente le abbreviazioni in epigrafi di quest'epoca, e ardua è stata per me l'esatta interpretazioni di ogni singola espressione del testo; tuttavia, su richiesta del segnalatore, azzardo una libera traduzione: "Il caso non ha voluto che la chiesa sacra al tuo nome, San Giuliano, restasse in piedi nel luogo dove c'è ora il fossato del Castello e la distrusse dalle fondamenta; ma altrove la ricostruì, allo scadere di millequattrocentocinque anni da quando la Vergine partorì il figlio di Dio Padre, un uomo sempre interessato all'onore divino e alla illustre grandezza nella nostra città, Galeotto de Avogari, che del suo ha dotato il tempio e lo ha fatto proprio erede". |