Nel 1933 si fece adottare, in cambio di una rendita, dal marchese Gagliardi Focas (e per questa via Totò si fregiava del titolo di principe di Bisanzio), mentre il padre naturale lo riconobbe solo nel 1937, quando l'attore si era fatto un nome nell'avanspettacolo e cominciava la sua lunga carriera cinematografica che lo vide interprete di un centinaio di film. Recitò pure in teatro e in televisione, e fu poeta e paroliere. La sua comicità molto apprezzata dal pubblico fu invece spesso stroncata dalla critica, che cominciò a rivalutarlo solo in ultimo e dopo la morte. |