Giovanissimo partigiano dopo il 1943, nel dopoguerra fu militante del PCI fino ad essere eletto sindaco nel 1951 e poi per altre 4 volte. Come amministratore del suo paese si trovò a dover fronteggiare la tragica
alluvione del 1951.
Riporto i ricordi di Giorgio Bocca (
È la stampa, bellezza!, 2008), allora giovane cronista della Gazzetta del Popolo, quando giunse ad Occhiobello:
È al suo posto Nerio Campioni, il sindaco comunista di Occhiobello. «Pensavano che esagerassi - racconta - ma noi il Po lo conoscevamo, andavamo sull' argine a controllare e alle due del pomeriggio comincia a tracimare in diversi punti. Corro dall' ingegner Corazza del Genio civile per dargli l' allarme, ma lui si mette a urlare: "Lei non si azzardi perché crea panico. Se continua la faccio arrestare". Sono tornato in comune, mi sono messo la fascia da sindaco e ho detto: da ora comando io. Al parroco dico di far andar le campane a martello, al direttore della Cassa di risparmio di suonare la sirena come durante gli allarmi aerei». In effetti già due giorni prima il sindaco aveva temuto il peggio e si era attivato per fare sfollare la gente; la sua coraggiosa presa di posizione risparmiò alcune vite, pur nell'immane catastrofe.