Carbonaro, affiliato alla Giovine Italia e alla Massoneria, nel 1845 partecipò ai moti insurrezionali di Romagna; dovette poi esulare e nel 1848 riapparve combattendo volontario a Montanara, dove venne fatto prigioniero. Appena liberato corse alla difesa della Repubblica Romana, distinguendosi nello scontro alla Villa del Vascello; poi ancora l'esilio, finché nel 1860 ebbe il comando della Guardia Nazionale in Abruzzo. Nel 1867 si schierò con i garibaldini nella spedizione conclusa a Mentana. In compenso di tutta questa attività patriottica, dopo l'Unità ebbe il modesto incarico di inserviente nei musei fiorentini. |