L'arciprete Donato Caluori era così attaccato alla torre campanaria, da lui voluta e da lui pagata, che nel 1943, quando il governo fascista decise la requisizione di campane per farne cannoni, riuscì ad opporsi a quelle direttive.
(Testo)
DONATUS ARC. CALUORI QUI HANC SACRAM TURRIM AERE SUO ET POPULI AUXILIO FUNDITUS EREXIT A.D. MCMXXV NE MEMORIA PEREAT P.