Letterato e patriota, partecipň al moto antiaustriaco del 1848 e dovette poi riparare in esilio; in Italia visse prima a Torino poi a Firenze e si dedicň a studi archeologici. Fu collaboratore di
Lajos Kossuth. Graziato dall'Imperatore, poté tornare in patria, dove diresse il Museo Nazionale di Budapest.