Avvocato, ambasciatore del Regno di Sardegna presso il papa, ottenne che Cuneo diventasse sede vescovile; nel 1831 Carlo Alberto gli affidò il ministero della Giustizia e l'incarico di riformare il codice sabaudo in senso progressista; ciò gli attirò antipatie e critiche, senza che il titubante re lo difendesse; si ritirò a vita privata e, profondamente amareggiato ed isolato, finì la sua esistenza con un suicidio.
Anche la targa della via che gli è stata dedicata è ricca di aggiunte celebrative (vedi thumbnail inviatomi da Jean-Pierre Dubois). |