Possidente, commerciante ed imprenditore di antica famiglia, nel 1860 fu nominato dal re sindaco di Laveno, carica che gli fu rinnovata fino alla morte (dal 1859 al 1896 la funzione di sindaco era di scelta regia nei comuni con meno di 10000 abitanti). Si impegnò per potenziare l'istruzione, le vie di comunicazione e il commercio. Suo fratello Luigi (1799-1873) aderì alle idee libertarie mazziniane e questo gli costò una condanna a morte, commutata poi in esilio negli Stati Uniti d'America (1836), dove morì. |