Forse figlio illegittimo del duca Giampaolo Cantelmo, studiò a Napoli dove entrò nell'Accademia Pontaniana, sostituendo il cognome originario del padre putativo (Caccialupi) con uno che ricordava la preromana popolazione degli Equi; passò poi a Firenze dove conobbe
Marsilio Ficino che lo educò al Neoplatonismo; infine lavorò alla corte estense di Ferrara e poi a quella dei Gonzaga di Mantova. Amico di altri celebri umanisti, scrisse diverse opere, fra cui
Chronica de Mantua (1521),
Libro de natura de amore (1525) e
Institutioni al comporre ogni sorte di rima della lingua volgare (edito postumo, nel 1541).