Colto autodidatta, entrò con una borsa di studio alla facoltà di Lettere e Filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa, dove nel 1930 fu nominato segretario; da questo incarico fu licenziato quando rifiutò di prendere la tessera del Partito Fascista. Intanto coltivava un forte interesse per la proposizioni gandhiane sulla non-violenza. Con
Guido Calogero nel 1937 fondò il Movimento Liberalsocialista, cui si avvicinarono altri intellettuali antifascisti; fu più volte arrestato dalla polizia di regime. Nel dopoguerra fu per un breve periodo rettore dell'Università per stranieri di Perugia, poi ebbe l'incarico di Filosofia Morale nell'ateneo pisano, proseguendo nelle sue iniziative volte a diffondere la strenua difesa della pace.