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Morì investito da un'automobile. |
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(Testo)
CITTA' DI COLLEGNO
| L'INFINITO Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio e il naufragar m'è dolce in questo mare. Giacomo Leopardi | Dagli amici del giardino Neubrandenburg a Guido Borello, che ha fatto dell'amicizia una ragione di vita.
foto Ludverc
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