L'epigrafe, in grafia gotica, si legge su uno stipite della porta; sull'altro stipite ce n'è un'altra, poco leggibile, forse in un volgare trecentesco. Questa "fa parlare" i serpenti dei vicini bassorilievi: «Siamo i custodi di Itri, nati ferocissimi draghi»; si gioca sull'assonanza fra il nome della località e la parola greca (Υδροι) che indicava mitici serpenti. Forse però l'etimologia del toponimo è da riferire al latino iter (strada, cammino), visto che il luogo era importante tappa nella via Appia tra Formia e Fondi. |