Precursore dell'Umanesimo, fu celebre al suo tempo per la perfetta conoscenza della lingua latina, in cui scrisse numerose opere in prosa e versi; noi lo conosciamo di più per un libretto dal titolo latino (
Rerum vulgarium fragmenta), ma scritto in volgare e meglio noto come
Canzoniere. In 366 componimenti di vario metro l'autore perfezionò all'estremo le possibilità espressive del volgare consegnandoci quella che è restata per quasi 6 secoli la lingua lirica italiana.
Paolo Valdezocco, ammiratore della poesia petrarchesca, nel 1522 acquistò il terreno donato dai Carrara al poeta, su cui Petrarca aveva fatto costruire la
casa dove risiedette gli ultimi anni della sua vita.
A questo luogo dedicò un sonetto (
LXVII)
Vittorio Alfieri.
Giovanni Brevio, di famiglia veneziana, vissuto fra XV e XVI sec., fu canonico a Ceneda e rettore della chiesa di Arquà; colto lettore dei classici italiani, fu amico di
Trissino e
Bembo.
L'ultima targa non riguarda Petrarca ma solo una lite processuale per il possesso di quei terreni.