Muratore, anarchico, antimilitarista, quando venne arruolato per partecipare alla Guerra Italo-turca (1911) sparò ad un un colonnello, ferendolo, per manifestare la sua ostilità alla guerra. La giustizia militare, timorosa delle reazioni popolari, preferì evitare un processo con inevitabile condanna alla fucilazione e lo fece passare per squilibrato; da allora fino al 1945 passò la maggior parte della sua vita in ospedali psichiatrici. Nel dopoguerra continuò a professare e diffondere le sue idee antimilitariste. |