Chimico farmacista, si diede alla politica nelle file del Partito Socialista; fu sindaco del suo paese natale, poi assessore al Comune di Bologna e nel 1914 sindaco di questa città; il motto elettorale era «Pane e alfabeto», che diede il successo alla prima amministrazione di sinistra. La sua vita politica venne soffocata dal Fascismo, che lo relegò al confino; il figlio
Libero morì in seguito ad un'aggressione delle squadracce fasciste.
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tomba di famiglia alla Certosa di Bologna.