Falegname ebanista, patriota mazziniano, rimase ferito nell'assedio austriaco di Bologna del 1849; nel 1853 fu tra i cospiratori pronti ad attuare a Bologna il moto insurrezionale che doveva partire da
Milano; ma i patrioti milanesi furono arrestati e la polizia austriaca, in appoggio al papa, ebbe buon gioco ad infierire sui congiurati emiliani. Marchi evitò il carcere fuggendo a Genova. Dopo l'Unità emigrò ad Alessandria d'Egitto.