Ad Ancona il 7 giugno 1914 le forze politiche di sinistra tennero un comizio antimilitarista, ad esprimere il rifiuto della politica estera aggressiva dell'Italia che aveva appena occupato la Libia nella Guerra Italo-turca. Per i repubblicani parlò Pietro Nenni, per gli anarchici
Errico Malatesta. Al termine del comizio i Carabinieri caricarono la folla in corteo con colpi d'arma da fuoco e uccisero 3 manifestanti. Ne scoppiò una vera insurrezione che occupò la città per una
settimana e si estese alle Romagne e alla Toscana. I sindacalisti della Confederazione Generale del Lavoro però si opposero alla rivolta e il moto cessò il 14 giugno.