Giornalista, di idee nazionaliste, nel 1922 si unì alle bande mussoliniane che fecero la "marcia su Roma" e nel 1923 divenne segretario politico del Fascio di Ancona; rivestì diverse cariche pubbliche negli anni del regime. Nel 1938 però la sua carriera finì perché ebreo e le leggi razziali lo costrinsero a nascondersi, finché fu scoperto, arrestato e deportato ad Auschwitz, dove trovò la morte.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. |