Disegnatore meccanico, durante la II Guerra Mondiale venne inviato in Jugoslavia; dopo l'Armistizio si unì ai partigiani jugoslavi; catturato dai tedeschi, fu deportato a Dachau e a Kottern; il 30 aprile il lager fu liberato dai soldati americani e tornò a casa.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. |