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  Scheda  
Nome e Cognome Resistenza
Dove si trova Parco del Pincio - Ancona, AN
Categoria patria e libertà
Segnalato da Davide Broglio
Per saperne di più ...
Nelle lastre metalliche è scritta a puntate una panoramica del ventennio fascista e del riscatto resistenziale.
 
     
 
 
(Testo)

(sotto la scultura bronzea)

LA REPUBBLICA
SORTA DALLA RESISTENZA
SI GLORIA DELLA SUA ORIGINE


(in 16 lastre metalliche disposte sui gradoni del parco)
  I
NELL'AGOSTO DEL 1922 ANCONA FU
PRESA D'ASSALTO E OCCUPATA E
TENUTA CON LE ARMI PER TRE MESI
DA NUMEROSE SQUADRE FASCISTE
CONVENUTE DA VARIE PARTI D'ITALIA
COL PRETESTO DI SOFFOCARE UNO
SCIOPERO DI LAVORATORI.
LA SPEDIZIONE E L'OCCUPAZIONE
VIOLENTA E CRUDELE NON FURONO
OSTACOLATE DAL POTERE LEGALE.
LA MARCIA SU ANCONA, RIVELANDO LA
DEBOLEZZA DEL GOVERNO, INCORAGGIO'
LA MARCIA SU ROMA DELL'OTTOBRE.
CON LO SPIRITO RIBELLE E ARDIMENTOSO
DIMOSTRATO DURANTE E DOPO IL
RISORGIMENTO, SI DIFESE DA SE' IL
POPOLO DI ANCONA, QUASI INERME DI
FRONTE A QUELL'AVVERSARIO
AGGUERRITO E PROTETTO. SI BATTE' NEI
RIONI DELLA CITTA', AL PORTO, SUI
COLLI, DAL CAMPANILE DI SAN GIOVANNI
A CAPODIMONTE PER TRE GIORNI.
POI SOPRAFFATTO SUBI' LE
PERSECUZIONI DI QUELLA COMPAGNIA
DI VENTURA.
  II
FURONO DEVASTATE SEDI DI PARTITI,
DI SINDACATI, DI ASSOCIAZIONI, DI
CIRCOLI, CASE PRIVATE, LUOGHI DI
LAVORO, COLPITE PERSONE E
FAMIGLIE, NON ERA CHE L'INIZIO.
ARRIVATO AL POTERE MOSTRO' IL
FASCISMO IL SUO VERO VOLTO,
DICHIARO' LE SUE PRATICHE RAGIONI
AVENDO ORMAI PERDUTE LE VAGHE
E CONFUSE SPINTE IDEALI CHE IN
ESSO ERANO CONFLUITE.
LA STORIA DELLA SUA DOMINAZIONE
E' SCRITTA IN OGNI DOCUMENTO
SIN DAL PRIMO ANNO. GIACOMO
MATTEOTTI L'HA SUGGELLATA NELLE
SUE DENUNCE A VISO APERTO LA
CONSEGNERA' PER LA VENDETTA AL
POPOLO ITALIANO NEL QUALE
CREDEVA. ANCONA E LA SUA PROVINCIA,
COME LE ALTRE PROVINCIE
MARCHIGIANE RIENTRANO COME
VITTIME IN QUESTA STORIA COMUNE
A TUTTA ITALIA.
NON C'ERANO STATE RAGIONI QUI
NELLE MARCHE PER FAVORIRE IL
FASCISMO; NON CE NE SARANNO PER
ACCETTARLO. COSÌ ANCONA FU VINTA,
MA NON CONQUISTATA.
  III
SARANNO SCIOLTI CONSIGLI COMUNALI
E PROVINCIALI, SARA' IMBAVAGLIATA,
NONOSTANTE LO SFORZO DEGLI
OPPOSITORI, L'OPINIONE PUBBLICA
CON LA RESA A DISCREZIONE DEL
PARLAMENTO, LA SOPPRESSIONE DEI
GIORNALI AVVERSARI, L'ELIMINAZIONE
DEI PARTITI, IL BANDO AD OGNI
ATTIVITA' DEMOCRATICA, LA CACCIA
AL SINGOLO CHE RESISTE.
COMINCERANNO LE FUGHE IN ESILIO
E L'ESILIO IN PATRIA.
COMINCERA' IL SILENZIO CHE NEGA
E ACCUSA IL NUOVO ORDINE. LA FINE
DI ANTONIO GRAMSCI IN CARCERE
SIGNIFICHERA' L'EROISMO
DELL'INTELLIGENZA CHE NON SI PIEGA
ALLA VIOLENZA E AL DOLORE.
E NON SI SPEGNERANNO I FOCOLAI DI
RESISTENZA AUDACE. "UCCIDENDO MATTEOTTI – SCRIVERA'
CARLO ROSSELLI – MUSSOLINI HA
INDICATO ALL'ANTIFASCISMO QUALI
DEBBONO ESSERE LE SUE
PREOCCUPAZIONI COSTANTI E SUPREME:
IL CARATTERE, L'ANTIRETORICA, L'AZIONE".
  IV
L'ANTIFASCISMO NON E' PIU' SOLAMENTE
UNA POSIZIONE POLITICA: E' UNA
DEFINIZIONE MORALE. PER QUESTO
SORGE, NELLA NOSTRA TERRA COME
OVUNQUE, UNA SPONTANEA RAGIONE DI
SOLIDARIETA' E UNITA' TRA I VINTI DI
TUTTI I PARTITI E DI TUTTE LE IDEOLOGIE.
UNA LUCE DI FEDE SI FA STRADA ANCHE
NEL BUIO PIÙ DISPERANTE. DON STURZO
ESPRIME QUESTA CONVINZIONE: "PER NOI
L'ATTUALE BATTAGLIA PER LA LIBERTA'
E' COME UN SECONDO RISORGIMENTO;
HA LE SUE FASI E LE SUE DIFFICOLTA',
E AVRA' IL SUO EPILOGO: NON SAPPIAMO
QUANDO NE' COME, MA ABBIAMO FEDE
CHE L'AVRA'; NON PUÒ MANCARE, E
L'EPILOGO SARA' LA RICONQUISTA
DELLA LIBERTA'".
NON IMPORTA IL NUMERO DI QUANTI
RESISTONO AL POTERE CHE SOFFOCA E
UMILIA, NON CONTA IL SUCCESSO.
DIRA' LAURO DE BOSIS: "LA PROVA CHE
IL POPOLO ITALIANO E' IN GRANDISSIMA
MAGGIORANZA ANTIFASCISTA NE E' DATA
DALLO STESSO REGIME, CON LA PAURA
CHE ESSO MOSTRA AL MINIMO SUSSURRO
E CON LA FEROCIA CON LA QUALE
PUNISCE I MINIMI ACCENNI DI
PENSIERO INDIPENDENTE".
  V
LAURO DE BOSIS ERA POETA, FIGLIO
DI POETA, DI FAMIGLIA ANCONITANA.
EGLI CREO' NEL 1928 UNA "ALLEANZA
NAZIONALE". ALLO SCOPO DI SVOLGERE
UNA PROPAGANDA DI NOTIZIE VERITIERE,
DI PERSUASIONI, DI INCITAMENTI, ANCHE
SE IL SUO PROGRAMMA POLITICO ERA
FONDATO SU INGENUE SPERANZE E SU
FATALI DISTINZIONI, IL SUO TENTATIVO
DI TENERE DESTO E VIGILE IL PENSIERO
CONTRO IL FASCISMO CHE LO VOLEVA
ANNIENTARE FU UN AMMIREVOLE
ATTO DI CORAGGIO E DI FEDE.
SCOPERTA LA SUA ORGANIZZAZIONE
CLANDESTINA, IMPRIGIONATI ALCUNI
SUOI COMPAGNI, EGLI, ASSENTE DALLA
PATRIA, NON VOLLE SOTTRARSI ALLE
SUE RESPONSABILITA' E, BENCHE' SOLO,
ALL'IMPEGNO DI CONTINUARE LA LOTTA.
IL 3 OTTOBRE 1931 ANDO' A VOLARE
DALLA COSTA FRANCESE NEL CIELO DI
ROMA A SFIDA DELL'AVIAZIONE FASCISTA
CHE FU COLTA DI SORPRESA. PENSAVA
DEL PROPRIO DESTINO: "VARRO' PIÙ MORTO
CHE VIVO". LANCIO' MANIFESTINI DATATI
"ANNO VII DAL DELITTO MATTEOTTI". DICEVA
AL RE: "DAL FONDO DELLA LORO DISPE_
RAZIONE, QUARANTA MILIONI D'ITALIANI VI
GUARDANO". DICEVA AI CITTADINI, CON
MAGGIORE INTUIZIONE DELLA REALTA':
"ANCHE TU SEI RESPONSABILE CON LA
TUA INERZIA". SCOMPARVE IN MARE AL
RITORNO, CADENDO DAL CIELO COME
QUELL'ICARO CH'EGLI AVEVA
CANTATO IN POESIA.
  VI
A CHE SERVE UNA VITTIMA? A QUESTO
FREDDO CALCOLO DI TANTI AVEVA
GIA' RISPOSTO GIUSEPPE MAZZINI:
"UN MARTIRE E' GIA' UNA VITTORIA".
LA RESISTENZA CONTINUO' ANCHE SE
LA VIGILANZA E L'OPPRESSIONE SI
FECERO PIU' RIGIDE ANCORA. UN
OPERAIO MARCHIGIANO, CHE PATI'
DIECI ANNI FRA CARCERE E CONFINO
E MORI' A PONZA, SCRIVEVA DALLA
PRIGIONE: "TUTTE QUESTE RESTRIZIONI
FORSE E' BENE PROVARLE PERCHE'
NON AVVILISCONO CHI HA FEDE MA
AL CONTRARIO MI TEMPRANO NELLE
IDEE, CHE TALI RESTANO PIU' CHE
MAI". ERA IL PENSIERO DI TANTI.
SCRIVEVA ANCHE: "LA PEGGIORE COSA
SAREBBE QUELLA DI NON VOLER VEDER
CIO' CHE CHIARAMENTE SI DELINEA
ALL'ORIZZONTE". EGLI VEDEVA LA
GUERRA, DALLA LONTANANZA
DELL'ANNO '32.
  VII
LA GUERRA DI SPAGNA RIACCESE GLI
ANIMI, RINSALDO' LE SPERANZE DI CHI
TEMEVA IL LETARGO DEI GIORNI
RASSEGNATI E IL RUMORE
FRASTORNANTE DELLE FACILI
VITTORIE IN ABISSINIA. ACCORSERO
IN DIFESA DELLA LIBERTA' SPAGNOLA
VOLONTARI DI ANCONA, DI JESI, DI
FABRIANO, DI GENGA, DI SASSOFERRATO:
QUATTRO NE CADDERO IN BATTAGLIA.
IL 1º MAGGIO DEL '37 I MURI DI
ANCONA FURONO STAMPIGLIATI DI
PAROLE DI FUOCO CONTRO IL
FASCISMO E IN OMAGGIO AL POPOLO
SPAGNOLO, LA BANDIERA DEI
LAVORATORI SVENTOLO' IN PIAZZA
QUATTRO NOVEMBRE COME UN
SEGNALE DI LIBERTA'.
  VIII
I NUOVI ARBITRII, LE NUOVE
PERSECUZIONI, L'ALLEANZA CON LA
GERMANIA HITLERIANA, L'OBBROBRIOSA
CAMPAGNA RAZZIALE, LE MINACCE DI
GUERRA E INFINE LA GUERRA CHE
CI TOCCA DA VICINO SONO I PASSI
FATALI DEL REGIME FASCISTA VERSO
L'ABISSO. ANCHE L'ANTIFASCISMO
ANCONITANO SI SCHIERA IN FORZE
SEMPRE PIU' NUMEROSE.
IMPEDISCE AI GIOVANI DI ACCETTARE
LA MOBILITAZIONE "VOLONTARIA" NELLE
MILIZIE FASCISTE, SPINGE LE DONNE
A MANIFESTARE PER IL PANE E LA
PACE, FORNISCE ALLE GALERE DEL
REGIME NUOVI CORAGGIOSI CHE SI
SONO GETTATI NELLA LOTTA.
L'IDEALE DELLA REPUBBLICA HA
CONQUISTATO NUOVO TERRENO
ANCHE PRESSO LA GIOVANE
FORMAZIONE POLITICA DI "GIUSTIZIA
E LIBERTÀ".
  IX
IL 25 LUGLIO DEL 1943 IL REGIME
CROLLA, NON DIFESO, NON
PUNTELLATO, NON RIMPIANTO PIU'
DA NESSUNO.
"UN GIORNO – AVEVA SCRITTO
GIOVANNI AMENDOLA A FILIPPO
TURATI – LA CAUSA DEI VINTI
SARA' LA CAUSA DEI VINCITORI.
I FIGLI E I NIPOTI BENEDIRANNO
LA MEMORIA DI COLORO CHE
NON DISPERARONO E CHE NEL
FOLTO DELLA NOTTE PIU' BUIA
TESTIMONIARONO PER L'ESISTENZA
DEL SOLE".
  X
LA STORIA DI ANCONA TRA IL 25
LUGLIO E L'8 SETTEMBRE FU COME
PER TUTTA L'ITALIA LA STORIA DI
UNA SPERANZA TRADITA. DOVE' LO
SFACELO PAUROSO DELL'8 SETTEMBRE
APRIRE LA VIA ALLA PIU' DISPERATA
DELLE SPERANZE: QUELLA DI
RIPRENDERE IN PUGNO IL PROPRIO
DESTINO, FIDANDO NELLA PIU' ALTA
DELLE CAUSE.
IL 13 SETTEMBRE ENTRARONO IN
ANCONA I CARRI ARMATI TEDESCHI.
LA RESISTENZA COMINCIA SUBITO A
ORGANIZZARSI. LA CONCENTRAZIONE
ANTIFASCISTA SI TRASFORMA IN
COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE,
SORGONO GRUPPI DI AZIONE PATRIOTTICA,
SI FORMANO LE PRIME BANDE, CHE
DARANNO VITA ALLA GLORIOSA
V BRIGATA GARIBALDI.
GUIDA DELLA LOTTA ARMATA E'
L'INGEGNERE GINO TOMMASI, CHE SARA'
FAMOSO COL NOME DI BATTAGLIA
"ANNIBALE". CATTURATO IN ANCONA
NEL FEBBRAIO DEL '44, PATIRA'
SEVIZIE, CARCERAZIONE, DEPORTAZIONE,
E MORIRA' DI SOFFERENZE A
MATHAUSEN IL 5 MAGGIO 1945.
MEDAGLIA D'ORO ALLA MEMORIA.
  XI
"COME LE RONDINI DI UN CONTINENTE,
CHE LO STESSO GIORNO SI ACCORGONO
CHE E' GIUNTA L'ORA PER METTERSI IN
VIAGGIO" – COSI' ESPRIMERA' PIERO
CALAMANDREI LA COMMOZIONE E LO
STUPORE PER L'IMPROVVISO E
SIMULTANEO SORGERE DELLA
RESISTENZA – ANCHE NELL'ANCONITANO
ACCORSERO D'OGNI PARTE CIVILI E
MILITARI, VECCHI E NUOVI ANTIFASCISTI,
UOMINI E DONNE D'OGNI FEDE,
VIGILI DEL FUOCO, DONATORI DI
SANGUE, A PORTARE IL LORO
CONTRIBUTO ALLA GUERRA DI
LIBERAZIONE. IN UN PRIMO TEMPO
L'ATTIVITA' E' RIVOLTA A PROCACCIARSI
LE ARMI, E CUSTODIRLE IN DEPOSITI,
A SALVARE SOLDATI ITALIANI E
PRIGIONIERI ALLEATI DALLA CACCIA
TEDESCA, A SABOTARE IL LAVORO
NELLE FABBRICHE, AD AIUTARE
L'ORGANIZZAZIONE SANITARIA.
  XII
"SOLO ORA COMINCIA LA NOSTRA
GUERRA – HA SCRITTO A SUA MADRE
IL TENENTE ACHILLE BARILATTI
(POI FUCILATO: MEDAGLIA D'ORO
ALLA MEMORIA) – ORA CHE SI
COMBATTE PER LA NOSTRA PATRIA
NON GIA' PER UN'IDEA CHE NESSUNO
SENTIVA".
E' UNA NUOVA GUERRA PER
RICONQUISTARE UNA PATRIA.
LO SENTE L'OSCURO POPOLO CHE
AIUTA I PARTIGIANI E DETESTA I LORO
NEMICI, LO SENTONO ANCHE I
CONTADINI, CHE PER LA PRIMA VOLTA
NELLA NOSTRA STORIA NON RESTANO
ASSENTI DALLA LOTTA PER LA
LIBERTA', DALLA GUERRA SENZA
COSCRIZIONI, E STANNO PER LA PARTE
GIUSTA, CAPISCONO QUEL CHE DIFENDONO
NELLA UNITA' DEGLI INTERESSI E SONO
ANCH'ESSI SACRIFICATI, COME, FRA I
MOLTI, I SETTE DELLA FAMIGLIA
MAZZARINI DI MONTE SANT'ANGELO DI
ARCEVIA, I SEI DELLA FAMIGLIA
LUCANTONI DI OFFAGNA E DI QUESTI
UNA BIMBA DI UN ANNO.
  XIII
LA LOTTA E' UNA IN TUTTO
L'ANCONITANO E NELLE ALTRE TRE
PROVINCE DELLE MARCHE.
RICORDARE UN MARTIRE, UN EROE,
UN CAPO, UN UMILE COMBATTENTE,
UNA STAFFETTA, UN GAPPISTA, E'
RICORDARNE ALTRI CENTO.
E RICORDARE TUTTI I PARTIGIANI
DELLA NOSTRA TERRA E' ANCHE
RICORDARE QUEGLI ANCONITANI CHE
HANNO DIFESO ALL'ESTERO LA
LIBERTA' DELL'EUROPA E QUEI
VOLONTARI DI ALTRE REGIONI CHE
HANNO COMBATTUTO E SONO CADUTI
NELLE NOSTRE FILE, E I PARTIGIANI
STRANIERI JUGOSLAVI, INGLESI, SOVIETICI,
FRANCESI, AMERICANI, POLACCHI, SOMALI E
ABISSINI, NOTI E IGNOTI, CHE FURONO
A FIANCO DEI NOSTRI, COSI'
DIMOSTRANDO CHE LA RESISTENZA NON
DIVIDEVA UN POPOLO DALL'ALTRO, MA
UN IDEALE DA UN ALTRO.
  XIV
IL SECONDO TEMPO DELLA GUERRA
PARTIGIANA NEL NOSTRO TERRITORIO
E' IL PIU' DURO. SI INTENSIFICA L'AZIONE
REPRESSIVA DEI NAZIFASCISTI, SI SFOGA
CON MAGGIORE BESTIALITA' NEI MESI
DI MARZO, APRILE E MAGGIO DEL '44.
LO TESTIMONIANO I RASTRELLAMENTI
ACCANITI E SOPRATTUTTO LA CRUDELE
STRAGE DEI DIFENSORI DI MONTE
S.ANGELO DI ARCEVIA. SOTTO LE
MURA DI ARCEVIA LA POPOLAZIONE
E' COSTRETTA AD ASSISTERE
ALLA FUCILAZIONE DI CINQUE
PARTIGIANI.
MA LA LOTTA PARTIGIANA NON E' SOLO
DI DIFESA E DI SABOTAGGIO E
RAPIDI COLPI DI MANO COMPIUTI
CON RITMO CRESCENTE:
A VALDIOLA, A FRONTALE SI SVILUPPA
UNA VERA E PROPRIA BATTAGLIA
CHE RIESCE VITTORIOSA PER I
PARTIGIANI.
I NEMICI STESSI NE DEBBONO
RICONOSCERE L'ABILITA' E LA FORZA.
  XV
MA LA LIBERAZIONE NON E' LONTANA.
IL C.L.N. DELLE MARCHE HA OPERATO LA
RIUNIFICAZIONE DI TUTTE LE FORZE
COMBATTENTI, INCLUDENDOVI UFFICIALI
DEL FRONTE MILIARE CLANDESTINO. GLI
ALLEATI AVANZANO, AFFIANCATI DALLE
FORMAZIONI DEL CORPO ITALIANO DI
LIBERAZIONE E DALLA VALOROSA BRIGATA
MAIELLA. IL 9 LUGLIO '44, CON UNA DELLE
PIU' DURE BATTAGLIE, VIENE LIBERATA
FILOTTRANO DAI PARACADUTISTI DELLA
NEMBO. PARTIGIANI E GAPPISTI INSIDIERAN
NO LA RITIRATA TEDESCA, IMPEDIRANNO
CHE SIA FATTA TERRA BRUCIATA.
IL 18 LUGLIO IN ANCONA COPERTA DI
TRAGICHE MACERIE E PRIVA DI TUTTO
ENTRA IL REGGIMENTO POLACCO
"LANCIERI DEI CARPAZI" E TROVA A
RICEVERLO IL GOVERNO PROVVISORIO
DELLA CITTA'. CON LA LIBERAZIONE DI
FABRIANO E SASSOFERRATO E' SALVA
FINALMENTE TUTTA LA PROVINCIA.
TUTTI HANNO COMBATTUTO PER LA
LIBERAZIONE DEI LORO PAESI.
VOLONTARI ANCONETANI CONTINUANO
LA LOTTA PER LA LIBERAZIONE
DELL'ITALIA DEL NORD, INCORPORATI
NEI GRUPPI DI COMBATTIMENTO,
OLTRE IL SENIO, IN ALTRE REGIONI.
MOLTI NE CADRANNO.
  XVI
ADATTANDO LA GUERRIGLIA ALLA
DIFFICILE NATURA DEI NOSTRI
LUOGHI E LA DIREZIONE DELLA
LOTTA ALLE PARTICOLARI CONDIZIONI
POLITICHE E MILITARI ESISTENTI IN
TUTTA LA REGIONE, IL CONTRIBUTO
ANCONITANO ALLA RESISTENZA E'
RISULTATO PREZIOSO SIA DAL PUNTO
DI VISTA MATERIALE CHE DA QUELLO
MORALE. NON E' SOLTANTO LA VITTORIA
A CONTARE, MA ANCHE IL SUO PREZZO.
E LA LIBERAZIONE DELLE PICCOLE
PATRIE E DELLA PATRIA GRANDE DAL
NEMICO ESTERNO E INTERNO E' STATA
COMPRESA COME L'INIZIO DI PIU'
AMPIE LIBERAZIONI SOCIALI E UMANE.
RIUNIFICATA L'ITALIA NEI COMUNI
SENTIMENTI, NELLE COMUNI RAGIONI
CIVILI, GLI ITALIANI HANNO STRETTO
FRA LORO UN NUOVO PATTO, ISPIRATO
DA TUTTE LE ESPERIENZE, DA TUTTI I
PROPOSITI E LE SPERANZE ACCUMULATE
TRA IL 1922 E IL 1945.


foto Broglio
 
 
     
 
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