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Nome e Cognome |
S.Francesco
Assisi, Pg 1182 - 1226
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Dove si trova |
piazza Enriquez -
Sirolo, AN
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Categoria |
chiesa |
Segnalato da |
Davide Broglio
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Francesco era figlio di un ricco mercante di Assisi, che così lo aveva chiamato, in onore della Francia dove il suo commercio faceva fortuna, cancellando il nome di Giovanni che la madre gli aveva assegnato al battesimo. Ma il ragazzo non diede soddisfazione al padre quando rifiutò la ricchezza famigliare e decise di vivere in povertà. Fondò l'ordine monastico che da lui prese nome e condusse un'esistenza ad intenso contatto con la natura. Presto divenne una figura di rilievo nella cristianità non solo italiana, come mostrano le prose che narrano di lui e dei suoi compagni e le raffigurazioni pittoriche che lo celebrano un po' ovunque nella penisola, anche solo pochi decenni dopo la sua morte. |
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(Testo)
Scendendo da Sirolo verso Numana lungo la frontistante via San Francesco, sul lato sinistro troviamo Villa Vetta Marina, che si erge a picco sul mare e fu realizzata sui resti dell'antico convento di San Francesco (XIII sec.). Detto convento ha ospitato San Francesco nel 1215. Se ci si affaccia all'ingresso della Villa, si può vedere tra due olmi secolari una pietra che porta scritto:"Vuole la tradizione che San Francesco qui abbia piantato due alberi". Nello stesso punto il fraticello di Assisi predisse la venuta della Santa Casa di Loreto, verificatasi poi il 10 Dicembre del 1294, profezia ricordata in forma di acrostico nella parola Picenum "Portatur iuxta Conerum Edicula Nazarenae Virginis Mariae". Vicino all'ingresso merita di essere osservata la Chiesetta del Divino Amore. Nel convento sono vissuti i beati Corrado da Offida (1237-1306) e Pietro da Treia (1230-1304), asceti e predicatori irresistibili, famosi per visioni ed estasi (Fioretti, cap. 42; FF 1879-1880). A Sirolo il beato Pietro ebbe la visione di San Michele Arcangelo, il quale in segno di gratitudine per la Quaresima che il santo praticava in preparazione della sua festa del 29 Settembre, gli procurò la grazia dell'esperienza impareggiabile della certezza del perdono dei peccati. Il corpo del beato Pietro da Treia, compatrono di Sirolo, deceduto nel 1304, riposa nella chiesa del Rosario a Sirolo, sita lungo questa via, ivi trasportato dopo che il convento francescano era stato demolito, alla fine dell'Ottocento, a seguito delle vicende legate alla soppressione degli ordini religiosi. Il convento di San Francesco ha ospitato anche San Giacomo della Marca (1393-1476), patrono delle Marche e compatrono della città di Napoli e di Mantova. San Giacomo, anziano e malato, venne nel predetto convento nel 1467 per riposarsi.In questo convento ebbe fortissimi dolori ai fianchi, che si aggiunsero ad altre patologie che egli aveva da tempo. Per tutti questi motivi, il santo da Sirolo decise di fare un pellegrinaggio a piedi a Loreto per chiedere la grazia e poter continuare ad annunciare la Parola di Dio
Sirolo 4 Ottobre 2013 (ricorrenza della cerimonia liturgica di San Francesco D'Assisi patrono d'Italia) |
foto Broglio
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