Sposando nel 1894 Adriana de Larderel (1872-1925), erede della ditta di produzione dell'acido borico impiantata dal
bisavolo a Pomarance (Pi), giunse alla guida dell'azienda dandole un nuovo corso con lo sfruttamento dei soffioni anche per la produzione di energia elettrica (1904). Eletto deputato dal 1896 al 1919, in questo anno fu nominato senatore. In buoni rapporti con il regime mussoliniano, dopo la Grande Guerra procedette ad una "fascistizzazione" del comprensorio industriale. Nel 1939 la Società Boracifera Larderello fu espropriata e acquistata dalle Ferrovie dello Stato.
Qui è ricordato perché finanziò il restauro di un fianco della cattedrale di Volterra.