Letterato autodidatta, cominciò a pubblicare, a sue spese, versi dai toni crepuscolari; aderì poi al Futurismo per allontanarsene e tornare ad una poesia più intima ed essenziale, con uno sguardo affettuoso ed impressionistico sulle cose del suo originario mondo campagnolo. Alla prima raccolta di rime (
Le fiale del 1903) ne seguirono numerose altre. Durante il Ventennio non fu ostile al regime, tanto che trovò posti di lavoro ed espresse la sua gratitudine con un poemetto elogiativo di Mussolini; ma ne provò la ferocia quando uno dei figli,
Aladino, entrato nella Resistenza, venne arrestato e trucidato alle Fosse Ardeatine; urlò questa personale tragedia nei versi di
Aladino. Lamento su mio figlio morto (1946).