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Medico al servizio della corte granducale, da scienziato scrisse numerosi trattati che applicavano il metodo galileiano agli ambiti più comuni della natura; diede il primo impulso alla biologia sperimentale. Amante anche delle lettere, collaborò ad una stesura del Vocabolario della Crusca e scrisse versi, fra cui i più celebri furono quelli del ditirambo Bacco in Toscana. La citazione dal Bacco in Toscana (vv. 267-75) è incompleta e assai rimaneggiata con numerose varianti; l'originale recita: Vigna gentil, che questa ambrosia infondi; Ogni tua vite in ogni tempo muova Nuovi fior, nuovi frutti e nuove frondi; Un rio di latte in dolce foggia e nuova I sassi tuoi placidamente inondi; Nè pigro giel, nè tempestosa piova Ti perturbi giammai, nè mai ti sfrondi, E ’l tuo Signor nell’età sua più vecchia Possa del vino tuo ber con la secchia. |
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(Testo)
VIGNA GENTIL, CHE TANT'AMBROSIA MENI PRODUCI SEMPRE IN BELLA FOGGIA E NUOVA NUOVI FIOR, NUOVI FRUTTI, E NUOVE FRONDI NE PIGRO GEL, NE TEMPESTOSA PIOVA TI DANNEGGI GIAMMAI, NE MAI TI SFRONDI E IL TUO SIGNOR NELLA ETÀ SUA PIÙ VECCHIA POSSA DEL VINO TUO BER CON LA SECCHIA |
foto Zatini
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