Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua
Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
La targa cita un passo dantesco che vuole paragonare una scalinata del Purgatorio a quella costruita per rendere più agevole la salita al monte di S.Miniato; ma i pochi versi dicono molto di più: innanzitutto il sarcasmo nel definire Firenze ("la ben guidata"), poi viene nominato Rubaconte per indicare il ponte, fatto edificare nel 1237 dal podestà Rubaconte di Mandello. Questo ponte fu poi detto Ponte Nuovo e conservò il nome anche in seguito, quando in realtà rimase il più antico della città; fu l'unico a resistere nelle varie alluvioni dell'Arno e terminò la sua esistenza solo per opera delle mine tedesche nel 1944; nel 1957 al suo posto fu costruito il Ponte alle Grazie.
Stessa citazione ma più lunga è all'inizio di via Monte alle Croci.