"Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perchč viva tu e la tua discendenza" (Deuteronomio, 30:19)
(segue traduzione in inglese ed in ebraico) Grugliasco, 6 Aprile 2017 | Nell'immediato dopoguerra questi edifi- ci, gią sede della sezione femminile dell'Ospedale Psichiatrico provinciale, ospitarono un campo di accoglienza e transito per profughi ebrei (Jewish Di- splaced Persons) istituito dalla Croce Rossa Britannica e dal 1946 riorganizzato e gestito dall'U.N.R.R.A (United Nations Relief and Rehabilitation Administra- tion): il Campo n. 17 di Grugliasco, il pił grande di quelli allestiti allo stesso scopo nell'Italia settentrionale. Migliaia di ebrei sopravvissuti alla Shoah - polac- chi, rumeni, cechi, ungheresi - vennero qui accolti, assistiti e accompagnati verso una nuova vita, in altri paesi, dopo la tragedia che aveva travolto le loro esi- stenze, sterminato le loro famiglie e strappato loro ogni fiducia nel futuro e nel genere umano. Pochissimi fecero ritorno nei paesi d'ori- gine, molti emigrarono anche clandesti- namente in Palestina, nel nascente stato d'Israele, e ancora negli Stati Uniti, in Canada, nell'America Latina.
Ma fu in questo campo, pur fra mille dif- ficoltą, che ripresero a vivere e a spera- re, a immaginarsi una strada da percorre- re e obiettivi da raggiungere. Qui si for- marono coppie, vennero celebrati matri- moni e qui soprattutto nacquero centina- ia di bambini, in uno straordinario impeto di rinascita e di vitalitą.
Ad Anna, Chaim, David, Eli, Felicita, Jacob, Peter, Rachele, Sara, Victor e a tutti gli altri bambini del Campo di Gru- gliasco, ovunque essi siano. (nelle colonne a destra traduzione in inglese ed in ebraico)
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