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Segretario del cardinale Alessandro Farnese, scrisse rime e commedie; è celebre per una traduzione dell'Eneide in endecasillabi sciolti; tradusse anche dal greco la Poetica di Aristotele e Le pastorali di Dafni e Cloe.
Il sonetto si riferisce ad una pace finalmente raggiunta tra famiglie rivali della città natale del poeta (Ugolati e Tofini) e si chiude con l'auspicio che ciò renda finalmente Civitanova la più bella città fra l'Adriatico e l'Appennino; il "pico" è il picchio, animale emblema del popolo Piceno, che abitava le Marche nell'età del ferro. Nel 2022 Eno Santecchia mi manda una foto (vedi thumbnail) dove si legge lo stesso sonetto ma in veste grafica diversa e con un corredo dedicatorio un po' più ampio. Questa nuova ha sostituito la targa precedente per correggere un paio di sviste nella vecchia trascrizione: "dianzi" al v.3 invece di "dinanzi" e "Apennino" al v.13 invece di "Appennino". |
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(Testo)
COMUNE DI CIVITANOVA MARCHE
"A CIVITANOVA" Godi Patria mia cara, hor ch'i tuoi figli Così tranquillamente in pace accogli; Che pur dinanzi fremean d'ire, et d'orgogli; Et di sangue ancor caldo eran vermigli. Et perché l seme di si buon consigli, Fiori, et frutti d'Amor sempre germogli; Invaghiscigli pur com'hor gli invogli A finir le lor morti, e i tuoi perigli. Spegni l'odio, et l'inuidia, ond'hà radice Col nostro error la froda del vicino, Che fà l popolo tuo da te rubello. Così vedrotti ancor Terra felice Tal, che forse dall'Adria, à l'Appennino; Pico non vide mai nido si bello. |
(facsimile di firma del poeta) Annibale Caro (1507-1566) | CIVITANOVA ALTA, 17 NOVEMBRE 2016-COMITATO "IN NOME DI CARO"
(targa più recente) COMUNE DI CIVITANOVA MARCHE A N N I B A L C A R O R I M E
Godi Patria mia cara, hor ch'i tuoi figli Così tranquillamente in pace accogli; Che pur dianzi fremean d'ire, & d'orgogli, Et di sangue ancor caldo eran uermigli. Et perché 'l seme di si buon consigli Fiori, & frutti d'Amor sempre germogli; Inuaghiscigli pur com'hor gli inuogli A finir le lor morti, e i tuoi perigli. Spegni l'odio, & l'inuidia, ond'hà radice Col nostro error la froda del uicino, Che fa 'l popolo tuo da te rubello. Così uedrotti ancor Terra felice Tal, che forse da l'Adria, à l'Apennino; Pico non uide mai nido si bello. | IN VENETIA Appresso ALDO MANUTIO M D LXIX Il Comune di Civitanova Marche all'illustre figlio ANNIBAL CARO (Civitanova 1507, Roma 1566)
13 giugno 2020
foto Broglio,Santecchia
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