Eletto deputato nel 1951, segretario del Partito Comunista Cecoslovacco nel 1968, promosse una linea politica definita "socialismo dal volto umano" che portava anche ad un distacco dall'egemonia dell'Unione Sovietica (la "primavera di Praga"); ne seguì un intervento militare di Mosca che ristabilì il precedente ordine politico, arrestò Dubček e lo costrinse a recedere dalle sue posizioni liberali. Poté tornare alla vita politica solo nel 1989, quando iniziò il progressivo disgregamento del comunismo nei paesi dell'Europa orientale. |