Di famiglia ravennate, crebbe a Roma nella trattoria del padre che era punto di incontro di oppositori al regima fascista; fece poi carriera militare fino al grado di Tenente Colonnello, con l'incarico in Albania di capufficio di Stato Maggiore del Comando 9^ Armata. Dopo l'Armistizio rifiutò la resa ai tedeschi e si unì ad altri italiani che si allearono con le forze partigiane albanesi. Fatto prigioniero in combattimento, venne fucilato dal nemico. È stato insignito di medaglia d'oro al V.M. alla memoria. |