Insegnò archeologia a Padova dal 1922 e promosse campagne di scavo a Cirene (Libia) e Tebtynis (Egitto); arricchì il museo archeologico della città con l'acquisto di collezioni private. Dal 1932 al 1943 fu rettore dell'ateneo, e sotto il suo rettorato furono fatti i lavori di restauro e ampliamento alla sede universitaria; tra i progettisti ci fu l'architetto
Gio Ponti.
L'edificio universitario è noto come "il Bo" (COGNOM. BOVIS nella targa).
Sebbene dalla lapide sia stato eraso il numero che indicava l'anno corrispondente dell'era fascista, curiosamente è stata conservata la scritta A RECUP(eratis) FASCIBUS.