Studente di Architettura al Politecnico di Milano, antifascista, con l'aiuto del chimico
Gianfranco Mattei divenne un esperto di esplosivi per i sabotaggi dei gruppi partigiani di Poggio Mirteto e Roma. Catturato in seguito a delazione, resistette alle torture senza tradire i compagni e infine venne fucilato.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.