Forse non è esatta in tutte le pietre la dicitura "QUI FU ARRESTATO", almeno stando alle biografie stilate sul
sito pratese della deportazione; comunque vennero tutti fermati e deportati nella settimana che seguì il grande sciopero generale antigovernativo, che acuì la rabbia vendicativa dei nazifascisti; nessuno di questi sventurati sopravvisse a Mauthausen o ai suoi sottocampi di eliminazione.
Queste sono sei delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi.