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Nome e Cognome Tancredi Galimberti (Duccio)
Cuneo 1906 - Tetto Croce (Cuneo) 1944
Dove si trova via Colletto (santuario) - Valdieri, CN
Categoria patria e libertà
Segnalato da Gianluigi Barale
Per saperne di più ...
wikipedia Cerca Tancredi Galimberti (Duccio) su Wikipedia
Il principale animatore e organizzatore della Resistenza cuneese e comandante delle formazioni partigiane piemontesi di Giustizia e Libertà. Catturato dai fascisti, fu giustiziato.

I primi partigiani del Piemonte si riunirono a Valdieri, in Val Gesso, nella casa della famiglia Bianco, l'11/9/1943; il giorno seguente 12 uomini salirono al santuario della Madonna del Colletto, scelta come prima base segreta per organizzare le formazioni partigiane di Giustizia e Libertà.
 
     
 
 
(Testo)

DUCCIO GALIMBERTI

Tancredi Galimberti, Duccio, nacque
a Cuneo il 30.4.1906, dove svolse
attività di avvocato. Dal 1932, per
non dover entrare a far parte della
milizia, rifiutò l'iscrizione al fascio e,
dopo la promulgazione delle leggi
razziali, assunse atteggiamenti di
aperta opposizione al regime. Nel
1942 fu tra gli organizzatori del partito
d'Azione a Cuneo. L'8 settembre
1943, dopo aver invano tentato con
un gruppo di compagni di indurre i
comandi militari cuneesi a opporre
resistenza ai tedeschi, scelse la via
della montagna.
La sera del 12 settembre 1943, con
altri 11 compagni, raggiunse la
località di Madonna del Colletto, in
Valle Gesso, e vi costituì la prima
banda "Italia Libera".
Il 13 gennaio 1944 durante l'attacco dei
tedeschi alla posizione di San Matteo
fu ferito; in seguito il Comando
regionale delle formazioni G.L. lo
chiamò a Torino per affidargli l'incarico
alla direzione militare regionale. Il suo
impegno crescente nella direzione
del movimento partigiano rese più
accanita la caccia da parte dei fascisti
che riuscirono ad arrestarlo a Torino
il 28 novembre 1944. La trasferito a
Cuneo, fu ucciso il 4 dicembre nei
pressi di Centallo, a raffiche di mitra
in aperta campagna.


I DODICI DI MADONNA DEL
COLLETTO


Livio Bianco, avvocato, 1909
Enzo Cavaglion, commerciante, 1919
Riccardo Cavaglion, impiegato, 1922
Arturo Felici, artigiano, 1903
Leonardo Ferrero, professore, 1915
Duccio Galimberti, avvocato, 1906
Dino Giacosa, avvocato, 1916
Ugo Rapisarda, maestro di musica, 1908
Leandro Scamuzzi, commerciante, 1904
Edoardo Soria, artigiano, 1906
Giancarlo Spirolazzi, studente universi-
tario, 1923
Ildo Vivanti, studente, 1924

Anche Ettore Rosa ed Ezio Aceto
saliranno in quei giorni a Madonna del
Colletto, ma Rosa tornerà subito in
pianura per organizzare i rifornimenti
e l'arruolamento degli uomini, Aceto
si unirà invece al raggruppamento
della Valle Colla (Boves). I fratelli
Enzo e Riccardo Cavaglion, dovranno
abbandonare la Banda "Italia Libera"
nell'ottobre 1943 per ricongiungersi
alla loro famiglia perseguitata dai
nazisti ma fortunosamente sfuggita
alla loro cattura, andando ospiti di
contadini nella frazione Gorrè di
Rittana.


foto Barale
 
 
     
 
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