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Avvocato, antifascista, nel 1942 aderì al Partito d'Azione clandestino; nel 1943 con Galimberti e altri 10 compagni organizzò la banda partigiana "Italia Libera" nel Cuneese. Fu poi commissario della I Divisione Giustizia e Libertà ed entrò nel comitato militare del CLN piemontese. Insignito di due medaglie d'argento per la sua attività nella guerra di liberazione, perì in un incidente in montagna.
I primi partigiani del Piemonte si riunirono a Valdieri, in Val Gesso, nella casa della famiglia Bianco, l'11/9/1943; il giorno seguente 12 uomini salirono al santuario della Madonna del Colletto, scelta come prima base segreta per organizzare le formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. |
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(Testo)
LIVIO BIANCO
Dante Livio Bianco, avvocato torinese, era nato il 19 maggio del 1909. Militante del Partito d'Azione dalla sua costituzione (luglio 1942), con altri 11 compagni organizzò a Madonna del Colletto, in Valle gesso, la prima banda partigiana delle future formazioni "Giustizia e Libertà" cuneesi, denominata "Italia Libera". Nella primavera del 1944 divenne commissario politico della I Divisione Alpina "Giustizia e Libertà" cuneese. Nel febbraio del 1945 dopo l'assasinio di Duccio Galimberti gli successe nel comando delle formazioni di Giustizia e Libertà di tutto il Piemonte, e con tali funzioni, divenne membro del Comando regionale militare piemontese del Comitato di liberazione regionale. Nel maggio 1944, a Saretto (Valle Maira), sottoscrisse a nome del C.L.N. piemontese gli accordi politici e militari con la Resistenza francese della II Regione. Dopo il 25 aprile 1945 Livio Bianco divenne membro della Consulta nazionale. Protagonista della lotta partigiana in Piemonte, attraversò in posizione di grande rilievo politico anche gli anni del tormentato dopoguerra fino alla sua morte, avvenuta per un incidente in montagna, il 12 luglio 1953.
I DODICI DI MADONNA DEL COLLETTO
Livio Bianco, avvocato, 1909 Enzo Cavaglion, commerciante, 1919 Riccardo Cavaglion, impiegato, 1922 Arturo Felici, artigiano, 1903 Leonardo Ferrero, professore, 1915 Duccio Galimberti, avvocato, 1906 Dino Giacosa, avvocato, 1916 Ugo Rapisarda, maestro di musica, 1908 Leandro Scamuzzi, commerciante, 1904 Edoardo Soria, artigiano, 1906 Giancarlo Spirolazzi, studente universi- tario, 1923 Ildo Vivanti, studente, 1924
Anche Ettore Rosa ed Ezio Aceto saliranno in quei giorni a Madonna del Colletto, ma Rosa tornerà subito in pianura per organizzare i rifornimenti e l'arruolamento degli uomini, Aceto si unirà invece al raggruppamento della Valle Colla (Boves). I fratelli Enzo e Riccardo Cavaglion, dovranno abbandonare la Banda "Italia Libera" nell'ottobre 1943 per ricongiungersi alla loro famiglia perseguitata dai nazisti ma fortunosamente sfuggita alla loro cattura, andando ospiti di contadini nella frazione Gorrè di Rittana. |
foto Barale
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