Era iscritto alle organizzazioni giovanili fasciste ma quando assistette al lancio di manifestini antifascisti da parte di alcuni amici non volle fare delazioni ai camerati che lo interrogavano; venne perciò malmenato fino a morirne; il cadavere fu ritrovato alcuni giorni dopo. Nel dopoguerra i responsabili vennero inquisiti ma evitarono il carcere grazie all'
amnistia del 1946.
Nel 2019 gli è stata intitolata una
piazzetta a Firenze.