Fu signore di Verona, in un primo tempo con il fratello Cangrande II, che poi fece assassinare. Anche lui fu ucciso in una congiura, mediante il veleno.
(Testo)
TÊPORE MARMOREÂ QUO CANSIG NORIUS URBEM REXIT LEGE PIUS TÛRIM DISTÎXIT ET HORAS. SCALIGER ETERNIS TITULIS QUI DIGNA P(er)EGIT. BIS SEPTE LUSTRIS ANNIS Ī MILLE TRECENTIS.
(in targa contigua)
DA QUESTA TORRE ERETTA DA CANSIGNORIO DELLA SCALA SONÓ PER LA PRIMA VOLTA IN VERONA NEL 1370 UN OROLOGIO A CAMPANA