Buon conoscitore di musica lirica, dotato di una discreta voce tenorile, fu amico di
Leoncavallo e
Puccini; di quest'ultimo in alcune occasioni provò in anteprima arie di opere; si racconta che una notte Puccini lo fece correre a Torre del Lago per sentire dalla sua voce l'aria "Che gelida manina" mentre stava componendo "La Boheme".