Carbonaro, partecipò ai moti del 1821 nello Stato Pontificio e per questo gli fu irrogata condanna a morte, commutata nel carcere a vita; liberato per amnistia nel 1831, si recò a Marsiglia dove incontrò
Mazzini e, infervorato dalle sue idee, ad
Ancona aderì alla Giovine Italia. Dopo aver combattuto per la libertà in Spagna, partecipò all'impresa dei
fratelli Bandiera in Calabria; qui trovò la morte assieme ai suoi compagni di lotta. In suo onore Garibaldi diede il nome al suo
quarto figlio.