Era agente di custodia, prima ad Imperia, poi a Milano, nel carcere di S.Vittore; assegnato alla sezione dei prigionieri ebrei, cercò di assistere le povere vittime con razioni supplementari di cibo e consentendo comunicazioni con l'esterno. Ma un ossicino di pollo lo tradì: gli ebrei della cella dove fu trovato vennero torturati e costretti a rivelare chi era stato generoso con loro; Schivo fu quindi arrestato e deportato a Flossenbürg, dove trovò la morte.

Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. La pietra è stata posata il 15/1/2020 davanti al carcere di S.Vittore. Nei thumbnail alcuni momenti della cerimonia: Demnig al lavoro di rifinitura; Demnig in posa davanti alla targa del carcere.