Frate predicatore che esortava insistentemente alla penitenza. Alla cacciata dei Medici da Firenze ebbe un ruolo politico nella nuova repubblica fiorentina, orientandola verso forme democratico-teocratiche. Le sue critiche al lusso papale gli costarono la scomunica; a questa si associò poi il malcontento dei mercanti e banchieri fiorentini. Una sollevazione popolare lo portò al carcere, alla tortura e alla condanna a morte. Fu arso in piazza della Signoria e le sue ceneri furono disperse nell'Arno. |