Aderì alla Resistenza militando nella brigata "Jori", Divisione Cichero. Ricercato dalla Brigate Nere, fu costretto a consegnarsi dietro la minaccia che dei familiari venissero arrestati al posto suo. Assieme ad un compagno venne fucilato sul ponte di Terralba.
In tasca -o accanto al corpo per altri 12 partigiani uccisi in quei giorni- furono trovati
un panino e una mela: si è pensato che fosse un viatico dato per far credere alle vittime che sarebbero state solo trasferite e non uccise.