I partigiani Ferranti e Roselli, ricordati da
altra targa, morirono il
2/2/1944 in un'azione mirata a liberare 720 soldati italiani su un trasporto ferroviario forzato, destinati a combattere con i tedeschi contro gli Alleati sul fronte di Pescara.
Umberto Cola, Eugenio Gatti e la moglie Maria Gentilucci erano contadini che il
5/7/1944 vennero trucidati perché non avevano abbandonato le loro case dopo l'ordine tedesco di sgombero.
Mario Bisci morì il 13/7/1944 mitragliato da una pattuglia tedesca perché non si era fermato all'intimazione dell'alt.