Volontario nella guerra per la conquista dell'Impero, morì dopo accanita resistenza; fu insignito di medaglia d'argento al V.M. alla memoria con la seguente motivazione:"
Comandante di un reparto genio artieri, incaricato di riattamenti stradali ed attaccato da forze quattro volte superiori, resisté validamente per tredici ore nonostante in preda da giorni ad altissima febbre. Tre volte ferito, nella giornata non lasciava il suo posto, incitando con l'esempio e la parola i pochi superstiti, fino a che nell'oscurità della sera uscito dal fortino con gli ultimi difensori, veniva colpito in pieno da piombo nemico assieme a cinque ascari che lo trasportavano in barella. Esempio di stoico sprezzo della vita per l'adempimento del dovere".
I fratelli Spacca, Paolo e Amedeo, morirono nella battaglia di
Adua (1/3/1896). Sono ricordati, come Sbragia, anche nell'elenco generale dei caduti di guerra su una
stele.