Il termine "recuperante" nacque dopo la I Guerra Mondiale, quando alcuni abitanti della zona del fronte si inventarono un mestiere cercando e vendendo tutto ciò che il passaggio dei militari aveva lasciato: armi, esplosivi, oggetti fra i più disparati. L'attività era assai rischiosa, tanto che dalle sue origini ha contato quasi 400 morti. Su queste persone nel 1970 Ermanno Olmi girò un
film-documentario per la TV (
I recuperanti). Fra le persone che interpretarono il film c'era Oreste Costa che, con il cugino Franco, quattro anni dopo trovò, grazie ad un sofisticato strumento rivelatore, un deposito di tubi di gelatina esplosiva, sotterrato dai genieri della I Guerra Mondiale; cinque persone incuriosite da questa ricerca si avvicinarono; improvvisamente un'esplosione ridusse tutti in brandelli.