Forse commerciante di stoffe, fu ispettore forestale della Valsesia, corrispondente della
Accademia Scientifica Reale di Torino; il suo nome è associato ad una delle cime del Monte Rosa, la punta (4563 m.) che porta il suo nome. Compì l'ascensione il 1/8/1820, assieme a
Jean Nicolas Vincent, al cacciatore di camosci Jacques Castel e altri. Fu antesignano dei movimenti di
protezione della fauna indigena.
Le righe in tedesco riportano citazione del vangelo di Giovanni (3. 16). La scritta più sotto è copia della targa, conservata nel duomo di Milano, che indica l'inizio della costruzione della
chiesa (la connessione nasce dal fatto che questa statua della Madonna è una copia di quella in cima alla cattedrale ambrosiana ).
Purtroppo il segnalatore ha fotografato un'immagine decapitata, ma è giustificato dalle difficoltà pratiche di chi sale a quella quota (4563 m.) sul ghiaccio; la statua intera, pur se in piccolo, si può vedere nell'ultimo
thumbnail, col segnalatore e sua figlia in primo piano, la
capanna Margherita sullo sfondo.