Attratta dall'insegnamento francescano, praticò fin da giovane una vita all'insegna del sacrificio in favore degli umili. Quando l'imperatore Federico II assediò Viterbo incitò i viterbesi alla lotta. Alla capitolazione della città dovette andare in esilio (a Soriano e nei borghi vicini) e poté tornare in patria solo alla morte dell'imperatore, morendo anch'essa poco dopo. Ben presto proclamata santa, è la patrona della città di Viterbo. Resta qualche incertezza sull'anno di morte (forse 1252). |