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Nel febbraio 1906 la pedagogista Maria Montessori invitò le donne italiane ad iscriversi nelle liste elettorali, pur se non era stato ancora riconosciuto ad esse il diritto di voto. Molte seguirono questo invito. Solo alcune commissioni elettorali provinciali accolsero queste domande, ma comunque le Corti d'Appello, preposte a tali controlli, poi respinsero le richieste. Unica la Corte di Ancona le accettò e così a 10 donne marchigiane, tutte maestre, venne riconosciuto questo diritto. Riconoscimento effimero, senza esito pratico, perché la Corte di Cassazione rimandò le carte alla Corte di Appello di Roma, che cancellò quel coraggioso pronunciamento delle maestre marchigiane. Si dovette aspettare il 1945 perché le donne avessero il diritto di voto in elezioni amministrative, il 1946 (2 giugno) in elezioni politiche. |
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(Testo)
LA CITTA' DI SENIGALLIA
NEL SESSANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E DELLA PRIMA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL VOTO, RICORDA LA CORAGGIOSA INIZIATIVA DI
CAROLA BACCHI, PALMIRA BAGAIOLI, GIULIA BERNA, ADELE CAPOBIANCHI, GIUSEPPINA GRAZIOLA, LUIGIA MANDOLINI MATTEUCCI, IGINIA MATTEUCCI, EMILIA SIMONCINI, ENRICA TESEI, DINA TOSONI,
LE QUALI, CENTO ANNI FA, RIVENDICARONO, ATTRAVERSO LA RICHIESTA D’ISCRIZIONE NELLE LISTE ELETTORALI, IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DI VOTO ALLE DONNE.
LA LORO BATTAGLIA CIVILE PER L’UGUAGLIANZA E PER L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE COSTITUISCE PATRIMONIO DELLA MEMORIA STORICA DI QUESTA CITTA'.
2 GIUGNO 2006
foto Broglio
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