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Fu protagonista di uno degli episodi di coraggio che costellarono l'Italia all'indomani dell'Armistizio (8/9/1943): nella caserma del 62° reggimento Fanteria a Trento resistette all'intimazione tedesca di deporre le armi e arrendersi; venne trucidato. Fu insignito di medaglia d'oro al V.M. alla memoria.
La lapide è affissa alla parete della scuola elementare che gli è stata intitolata. |
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(Testo)
MOTIVAZIONE DELLA MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE
CONFERITA ALLA MEMORIA DEL MAGGIORE ALBOINO DE IULIIS
ALLA NOTIZIA DELL'ARMISTIZIO 8 SETTEMBRE 1943 ACCORREVA PRONTAMENTE ALLA CASERMA DEL DEPOSITO. RICEVUTI GLI ORDINI ORGANIZZAVA PRONTAMENTE A DIFESA CON POCHI UOMINI E CON LE POCHE ARMI E MUNIZIONI UN LATO DELLA STESSA CASERMA CONTRO PROBABILI AZIONI DEI TEDESCHI. ATTACCATO DA FORZE ED ARMI SUPERIORI RINCUORAVA I PROPRI DIPENDENTI ALLA RESISTENZA. PUR CONSCIO DELLA PROPRIA INFERIORITA' RISPONDEVA COL FUOCO FINO ALL'ESAURIMENTO DELLE MUNIZIONI. ALL'INTIMAZIONE DI RESA SCARICAVA I COLPI DELLA SUA PISTOLA CONTRO IL NEMICO FINCHE' CADEVA COLPITO MORTALMENTE E SUL SUO CORPO, GIA' ESANIME, SI SFOGAVA L'IRA DELL'AVVERSARIO CON RAFFICHE DI MITRAGLIATORE. FIERO ESEMPIO DI ALTE DOTI MILITARI E SENTIMENTO DEL DOVERE, FEDELE AL GIURAMENTO IMMOLAVA LA SUA VITA ALLA PATRIA. TRENTO, CASERMA CESARE BATTISTI DEL 62° FANTERIA - 9 SETTEMBRE 1943 |
foto Zatini
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